Presencing 4Group

IL GRUPPO è un “insieme di individui che interagiscono tra loro influenzandosi reciprocamente e che condividono, più o meno consapevolmente, interessi, scopi, caratteristiche e norme comportamentali”

Associazione Salusmundi

Presencing 4Group

Nel GRUPPO PRIMARIO al suo interno i membri interagiscono direttamente, le sue dimensioni sono limitate, è composto da un numero ristretto di componenti; è un luogo in cui si compiono esperienze sociali determinanti per l’individuo; è il luogo in cui si costituisce la logica dualistica dell’appartenenza (al gruppo) e della non appartenenza( a ciò che rimane esterno al gruppo); è, insomma, il contesto in cui impariamo a distinguere tra “noi” e “gli altri”;  un esempio di gruppo primario è la Famiglia.

Essa :

  • Garantisce identità ad ogni suo componente
  • Consente di sperimentare diversi ruoli sociali

Consente di sviluppare la propria identità.

DINAMICA DI GRUPPO

“Dinamica di gruppo” è un’espressione coniata da Kurt Lewin per designare “ il contrasto di forze che agiscono all’interno del piccolo gruppo fino al raggiungimento di un determinato equilibrio”. Secondo la Psicologia della Gestalt ogni fenomeno è comprensibile solo se lo si studia nella sua globalità, così per Lewin l’individuo non può essere compreso se lo si analizza isolatamente.

Da qui l’esigenza di comprendere la persona inserendola in un contesto di relazioni.

ELEMENTI DELLA DINAMICA DI GRUPPO

L’interazione delle persone all’interno del gruppo porta allo sviluppo di alcuni fenomeni quali:

COESIONE è “il collante” che tiene insieme i membri del gruppo. Essa dipende da numerosi fattori, come la dimensione del gruppo, la sua ubicazione ecc. Per Festinger dipende dall’attrazione esercitata dal gruppo sui singoli componenti e dalla sua capacità di rispondere ai loro bisogni. Essa, pertanto, risulta più forte all’interno di gruppi minoritari nel contesto sociale: “l’unione fa la forza”.

APPARTENENZA

per appartenenza s’intende “la sensazione di partecipare e di essere ben accettato da un gruppo”. Si arriva all’appartenenza attraverso 1. il frequente contatto 2. l’identificazione con norme,valori e atteggiamenti del gruppo 3. l’omogeneità, la tendenza dei componenti ad assomigliarsi rispetto a certe caratteristiche ritenute importanti. – Grazie al senso di appartenenza ci si sente “Noi”.

STABILITA' AFFETTIVA

facilita la coesione, è garantita quando le richieste dei singoli non siano eccessive e tutti vengano coinvolti emotivamente. Pensiamo a come certi eventi all’interno di una famiglia (una nascita, una morte, una malattia) siano, da questo punto di vista, destabilizzanti.

EQUILIBRIO OPERATIVO

si raggiunge quando c’è equità nella distribuzione dei compiti e vengono valorizzate le competenze di ciascuno.

POLARIZZAZIONE

si verifica quando, in seguito allo sviluppo di significative divergenze tra i membri, l’aggressività proiettata all’esterno viene utilizzata dentro il gruppo. Si formano due poli, due sottogruppi.

DIFFERENZIAZIONE DEI RUOLI

ruolo inteso come “insieme delle norme e delle aspettative che convergono su un individuo in quanto occupa una determinata posizione in un sistema sociale”. La parola “ruolo” deriva dal latino “Rotulus”, che era il rotolo dov’era scritta la parte dell’attore. Nell’ambito del gruppo sono state individuate le seguenti categorie di ruolo: 1. ruoli conformi ai compiti del gruppo (coordinatore, promotore) 2. ruoli conformi alla coesione sociale del gruppo (il mediatore, la mediatrice) 3. ruoli finalizzati al mantenimento delle esigenze individuali all’interno del gruppo ( il deviante, la pecora nera).

ISTITUZIONE DEL LEADER

 L’evoluzione di tutti i gruppi è caratterizzata dalla presenza di uno o più leaders, che diventano i punti di riferimento per i membri del gruppo. Il ruolo di guida viene attribuito: a chi ha capacità organizzative e se sa farsi benvolere, allora è il Leader indiscusso; può capitare anche che nel gruppo le due qualità vengano riconosciute a due persone diverse, (ad esempio in famiglia un genitore può avere un ruolo più spiccatamente organizzativo, l’altro può essere riconosciuto come punto di riferimento affettivo).

Questo momento storico richiede una nuova coscienza e una nuova capacità di leadership collettiva per affrontare le sfide in un modo più consapevole, intenzionale, e strategico.